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La seconda vita delle cose. Pietra, metallo, plastica

Forum della storia svizzera Svitto | 7.12.2024 - 27.4.2025
Data di pubblicazione 3.12.2024

Dopo il successo al Museo nazionale svizzero di Zurigo approda al Forum della storia svizzera di Svitto un’affascinante mostra, che esplora i metodi dell’economia circolare dall’ età della pietra fino ai giorni nostri.

Benché il termine sia relativamente recente, in realtà l’economia circolare esiste sin dall’inizio della storia umana. Anche i nostri antenati producevano rifiuti e inquinavano l’ambiente. Prima dell’odierna società dell’usa e getta e del consumo, il rapporto con gli oggetti e le risorse era però dettato dalla penuria e dalla scarsità: gli oggetti venivano riciclati, riparati, adattati e riutilizzati ogni qualvolta possibile.

La mostra espone oggetti sorprendenti, rappezzati, riutilizzati e tramandati per generazioni, contribuendo ad affinare la consapevolezza del valore della seconda vita delle cose – un tema ridiventato di estrema attualità. Dall’età della pietra all’età moderna, la mostra illustra numerosi usi intelligenti delle risorse: da frammenti di un’ascia forata riutilizzati come lame per asce o percussori a cuscinetti di bronzo risalenti all’età del ferro su su fino a una culla del XVII secolo, tramandata per generazioni nella grande famiglia Waser di Zurigo.

Particolarmente interessante è il rapporto con i tessili prima della produzione industriale di massa. Ogni brandello era sfruttato in modo ottimale: gli abiti dismessi venivano passati a domestici e dipendenti e il resto usato come stracci o per la produzione di carta. I tessuti preziosi conoscevano una nuova vita addirittura come paramenti o tovaglie d’altare nelle chiese e nei monasteri.

Se in passato la forza trainante del riutilizzo innovativo era la scarsità delle risorse, oggi sono la sovrapproduzione e l’inquinamento ambientale a costringerci a un ripensamento. E le moderne tecnologie offrono nuove opportunità: dallo scambio su Internet di oggetti usati all’upcycling creativo nella moda contemporanea.

La mostra stessa, che potrà essere visitata al Forum della storia svizzera di Svitto dal 7 dicembre 2024 al 27 aprile 2025, è all’insegna della sostenibilità: molti elementi provengono infatti da esposizioni passate o saranno riutilizzati in esposizioni future.

Immagini

La seconda vita degli oggetti. Pietra, metallo, plastica

Sguardo sulla mostra

Museo nazionale svizzero

La seconda vita degli oggetti. Pietra, metallo, plastica

Sguardo sulla mostra

Museo nazionale svizzero

La seconda vita degli oggetti. Pietra, metallo, plastica

Sguardo sulla mostra

Museo nazionale svizzero

La seconda vita degli oggetti. Pietra, metallo, plastica

Sguardo sulla mostra

Museo nazionale svizzero

La seconda vita degli oggetti. Pietra, metallo, plastica

Sguardo sulla mostra

Museo nazionale svizzero

Piatto

Questo piatto in ceramica, che si era spaccato in due, è stato riparato utilizzando graffette metalliche. Per prima cosa sono stati praticati dei fori per fissare le graffe. I fori e le fessure potevano poi essere sigillati con mastice. Già in epoca preistorica, i recipienti in ceramica erano riparati in modo simile. Langnau im Emmental BE, circa 1800–1830.

Museo nazionale svizzero

Statuetta di Venere

Sculture come questa ornavano un tempo le ville private. Probabilmente si era rotta o non corrispondeva più ai gusti dei proprietari. Finì come materiale da costruzione nelle mura del castrum tardoromano di Augusta Raurica. Kaiseraugst AG, 200–260 d.C., pietra calcarea.

Museo Augusta Raurica, Augst

Occupazioni serali

In un’abitazione rurale la sera: diverse persone riunite intorno al tavolo familiare sono impegnate in tipiche mansioni del dopo lavoro. Due donne sono occupate in lavori femminili: una cuce e l'altra fila. Due uomini riparano degli attrezzi: intagliano e montano nuovi rebbi in legno per un rastrello. Stampa, probabilmente Jakob Kaiser, prob. Lucerna, 1850 circa.

Museo nazionale svizzero

Tempi di crisi

Durante la Prima e la Seconda guerra mondiale gli oggetti sono stati riutilizzati il più possibile. Le organizzazioni femminili, in particolare, hanno fornito un contributo importante alla raccolta di materiali riciclabili. Donne della “Frauenzentrale” di Zurigo alla campagna di raccolta per le famiglie numerose, Zurigo, 1943.

Museo nazionale svizzero / ASL

Amo da pesca

Un amo non proprio corrente: la testa decorativa a forma di vaso indica che era in origine uno spillone per indumenti (fibula). Nell’età del Bronzo, tali spille erano utilizzate come gioielli e servivano per fissare mantelli, cappe o altri capi d’abbigliamento ampi. Zurigo-Alpenquai ZH, circa 900 a.C.

Museo nazionale svizzero

Sculture in movimento

L'artista svizzero Jean Tinguely raccoglie oggetti da sfasciacarrozze e discariche e li utilizza per le sue creazioni artistiche d’ispirazione dadaista. La maggior parte delle sue sculture è munita di un motore elettrico che le muove e, come elemento essenziale della sua arte, emette anche suoni. Heureka, scultura in rottami di ferro, Jean Tinguely (1925-1991), Zurigo, 1963-1964, fotografia.

Museo nazionale svizzero

Raccogliere i rifiuti

Il grafico Hans Anton Tomamichel (1899–1984) è stato incaricato dall’Ufficio per la gestione dei materiali usati di ideare delle tavole informative. Mediante tubi di latta, scatole di conserva, tessuti e ossi, ha illustrato le grandi quantità delle varie materie prime che prima della guerra finivano tra i rifiuti e che ora dovevano essere recuperate. «Raccogliere rifiuti e materiali usati», progetto, Hans Anton Tomamichel, 1939/40.

Museo nazionale svizzero

Copriletto

Questo frammento di copriletto con tre strati di tessuto sovrapposti ricorda epoche estremamente parsimoniose, quando non si buttava via nulla nonostante la sensibilità alla moda. Era scontato rammendare queste coperte con scampoli di stoffa e ricucirle poi varie volte quando il tessuto era liso. Frammento di coperta, India e Francia, diverse manifatture, XVIII/XIX secolo, cotone stampato, indiana.

Museo nazionale svizzero

Uniformi

Questa raffigurazione del 3° reggimento svizzero durante le guerre napoleoniche mostra che anche le uniformi militari venivano rammendare. L'ufficiale sulla destra indossa pantaloni grigi e logori con toppe sul cavallo e sulle ginocchia. La sua giubba è sbiadita. Disegno a mano, 1808 circa.

Museo nazionale svizzero

La seconda vita degli oggetti. Pietra, metallo, plastica

Visuale della mostra

Museo nazionale svizzero

Contatto per la stampa del Forum della storia svizzera Svitto

+41 41 819 60 18 medien.fsg@nationalmuseum.ch